5 speakers per I5 minuti ciascuno

 

Sara Alavi

Distanze sociali

Sono un’artista iraniana (nata nel 1979, Teheran), che vive e lavora in Italia dal settembre 2006. Ho studiato pittura presso il Dipartimento artistico dell’Università Alzahra di Teheran, concludendo i miei studi nel 2002. Mi sono trasferita a Roma nel 2006 per proseguire i miei studi in progettazione multimediale presso l'Università La Sapienza, che ho completato nel 2010 con il massimo dei voti. Dal 2011 vivo e lavoro a Milano, dove ho conseguito la laurea specialistica in pittura presso l'Accademia di Belle Arti di Brera con 110 e lode. Nel 2014 ho vinto il Premio Terna, a seguito del quale ho allestito una mostra presso l’Archivio di Stato di Torino; successivamente ho vissuto a Berlino per vari mesi. Nel 2020 ho vinto il primo premio di Malta Festival di Poznan. Negli ultimi anni ho realizzato progetti a Berlino, Teheran e Milano. Da quando mi sento circondata dalle guerre e dalle imbarcazioni affondate ho smesso di credere nell’arte nella sua forma statica. Continuo a domandarmi come si possa essere un’artista in un momento storico come il nostro, quando il mondo si sbriciola, impregnato di ideologie della violenza. Mentre, per le conseguenze dello stile di vita umano, dovremmo affrontare problemi biologici come nuove malattie che non avevamo mai visto prima.Spero ancora di trovare quella misura dell’arte capace di fungere da alchimia per le trasformazioni importanti nella nostra società. Per tutto questo ho deciso, dando il mio piccolo contributo, di partecipare attivamente a ciò che sta accadendo nel mondo. Per capire le persone di cui non ho mai sentito parlare prima. Per conoscere da vicino quelli che nei telegiornali restano solo dei numeri, ho cominciato a fare volontariato con i richiedenti asilo nel momento cruciale e storico italiano. Ampliando il mio sguardo, mi sono resa conto che le storie sono le uniche voci che per me creano empatia e hanno il potere di avvicinarmi alle persone come un popolo unico: l’Essere umano.Ho cominciato così a raccogliere a modo mio le storie delle persone e a lavorare su progetti che in qualche modo narrano vite umane.Era inevitabile…

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