
Marula Furlan
Coltivare la resilienza
Nasco nel 1976 in una famiglia in cui l'accoglienza è cosa normale, in una famiglia considerata "fuori dagli schemi". Cresco viaggiando tra India e Centro-Sud America. Essendo entrata in contatto con la prima persona malata di lebbra in India a 12 anni, entro per la prima volta in uno slum a 14. A 18 anni visito le comunità dei tibetani in esilio nell'Himachal Pradesh, seguendo un gruppo di bambini che avevano attraversato l'Himalaya per sfuggire alle persecuzioni cinesi. Studio lettere moderne (critica del cinema e del teatro) a Venezia. Perdo i miei genitori per cancro e leucemia giovanissima e, senza più radici, comincio a girare il mondo con pochissimi soldi, condividendo case, pavimenti di aeroporti e avventure con incredibili persone conosciute in tutto il mondo. Imparo a mungere le mucche sulle Dolomiti, a lavorare la pelle in Texas (leather craft), a lavorare la ceramica, seguo dei corsi di fotogiornalismo, entro in oncologia pediatrica a Siena per un reportage,e tengo come unico punto fisso la mia passione per i cani e la cinofilia. Mi appassiono di selezione canina e comportamento/addestramento viaggiando tra Canada e Stati Uniti. Dopo anni di viaggi (spesso con cani al seguito) in ogni angolo del Nord America e dell'Europa, ritorno a casa e la mia vita viene stravolta dall'appello di una bambina sorda e istituzionalizzata in cerca di famiglia. Gli "appelli" sono l'ultimo tentativo da parte di alcuni giudici minorili illuminati di cercare famiglia ai bambini ritenuti "incollocabili", quelli rifiutati in abbinamento parecchie volte nel percorso adottivo delle coppie ordinarie, quelli che, per disabilità o particolare storia personale, non vengono presi in considerazione. Rientro, grazie a quella che è diventata mia figlia Erika, nel mondo degli orfanotrofi, e decido di dedicare la mia vita al sociale. Arriva una seconda adozione nazionale, sempre un appello, per un bimbo gravemente compromesso. Poi una bimba sorda dal Kenya attraverso la tutela internazionale, grazie alla quale metto in piedi alcuni progetti di cooperazione internazionale a supporto dei bambini sordi del distretto di Nairobi. Oggi sono responsabile della sezione regionale di "Dalla Parte dei Bambini Onlus", che si occupa di diffondere gli appelli degli "incollocabili", scovando famiglie accoglienti in tutta Italia e per la stessa Onlus sono responsabile dei progetti in Kenya. Sono anche responsabile di una delegazione di Onlus Carolina, associazione che si occupa di interventi assistiti con animali (pet therapy). Ni sono specializzata negli interventi con bambini ospiti nelle comunità residenziali per minori, bambini vittime di abusi e deprivazioni, e ho ideato un progetto di recupero per adolescenti che vivono situazioni di criticità o con precedenti penali e la necessità della messa alla prova in tribunale.