
Alessandra Gracis
Cambiare sesso a 54 anni: appunti da un viaggio senza ritorno
Alessandra Gracis nasce come Alessandro il 21.6.1958 a Treviso, primo di quattro fratelli (di cui tre femmine), in una famiglia della buona borghesia trevisana, con padre medico e madre maestra. Da studente si distingue per le sue notevoli capacità creative e aggregative. Si laurea in giurisprudenza, nel 1985 a Bologna, con una tesi in diritto penale sul calcio scommesse (quello che nel 1980 aveva portato al possibile coinvolgimento anche di Paolo Rossi), iniziando poi l'attività professionale come praticante procuratore legale a Treviso. Lo studio legale dove svolge il tirocinio si occupa eminentemente di diritto assicurativo, e così si apparenta alla materia per poi divenire, negli anni a venire, un grande fustigatore delle compagnie assicuratrici, sfornando centinaia di cause di risarcimento dei danni. Nel 2008 una sua causa finisce alle Sezioni Unite della Cassazione Civile che emetteranno una sentenza che entrerà nella storia del diritto civile italiano in tema di danni non patrimoniali. Nel frattempo, però, la sua vita, a causa dell'irresistibile sopravvento della disforia di genere, riceve uno scossone inimmaginabile e nel maggio 2009, a 51 anni non ancora compiuti, si presenta all'annuale convegno della più importante associazione giuridica italiana in abiti femminili. Non se li sarebbe più tolti. Nel dicembre del 2012, la sua fidanzata Roberta accetta di sposarlo ugualmente, dopo averlo assistito nella complessa operazione di cambiamento del sesso, affrontata in California. A tutt'oggi abbina un'apparenza femminile ad uno status giuridico ancora maschile, in attesa di sapere dalla Corte Costituzionale che fine farà il proprio matrimonio (che i coniugi vorrebbero invece mantenere in vita almeno sino a quando loro stessi non decideranno di scioglierlo). Uscirà prossimamente un docu-film sulla sua vita dal titolo: "lei é mio marito" delle registe Annamaria Gallone e Gloria Aura Bortolini, che hanno ripreso gli ultimi tre anni della sua vita. L'ultima sua iniziativa é quella di occuparsi in prima linea della costituzione dell'associazione delle vittime della chirurgia transessuale italiana, voluta sia per assistere tutte le persone che sono state malamente operate in Italia (e che non hanno ricevuto alcun risarcimento), sia per promuovere la realizzazione di un unico centro medico italiano che sostituisca l'attuale campanilismo territoriale ed eviti la proliferazione di interventi fai da te, animati solo da incompetenza ed ambizioni personali, i cui assurdi risultati finiscono per umiliare le persone transessuali privandole della loro dignità di essere umani.